Rieducazione del
pavimento pelvico
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Che cos'è il pavimento pelvico?
Il pavimento pelvico è un piano trasversale corrispondente alla zona genito-urinaria-anale, costituito da muscoli e tessuti connettivali e delimitata dalle ossa del bacino, dalla parte addominale e dalla colonna vertebrale. Il pavimento pelvico svolge diverse e importanti funzioni:
- mantiene la continenza;
- gestisce le continue variazioni di pressione della cavità addominale;
- sostiene i visceri.
I disturbi del pavimento pelvico interessano soprattutto le donne, con un’incidenza che aumenta progressivamente con l’età, fino a raggiungere il 40% della popolazione femminile oltre i 65 anni d’età. In Italia ne soffrono circa 4 milioni di persone.
Problematiche anatomo-funzionali del pavimento pelvico possono comportare:
- disturbi della minzione (ritenzione e incontinenza urinaria);
- disturbi da dislocazione ed ingombro (prolasso utero-vaginale e rettale);
- disturbi della defecazione (stipsi e incontinenza fecale).
Incontinenza urinaria
È definita come la perdita involontaria di urina. Ne soffrono in Italia circa 3 milioni di individui, per la maggior parte donne. Vengono distinte tre forme:
- l’incontinenza urinaria da sforzo o da stress, che si verifica durante uno sforzo intenso (come tossire, starnutire, soffiarsi il naso, sollevare un peso) oppure lieve (come camminare o fare le scale). E’ tipica dei soggetti di sesso femminile e si presenta frequentemente nel periodo post-partum e nella menopausa.
- l’incontinenza urinaria da urgenza, presente in concomitanza di un impellente ed improcrastinabile bisogno di mingere e tale da impedire al soggetto di raggiungere la toilette in tempo utile, oppure con l’aumento della frequenza urinaria o nicturia.
- l’incontinenza urinaria mista, dove sono presenti i sintomi di entrambe le forme.
Disturbi della fase di svuotamento
Sono collegati alle difficoltà riferite dal soggetto nel momento della minzione: quando è difficile iniziarla, oppure il manifestarsi di flusso urinario debole e/o intermittente durante tale momento o infine la necessità di utilizzare la forza dell’addome per spingere fuori l’urina.
Disturbi post minzionali
I disturbi che si verificano dopo la minzione sono: il senso di incompleto svuotamento vescicale ed il gocciolamento post-minzionale (perdita involontaria di urina immediatamente successiva al termine della minzione, solitamente dopo aver lasciato la toilette).
Il trattamento
Il primo approccio è quello riabilitativo, che consiste in primo luogo in una osservazione e valutazione da parte del fisioterapista. Questa fase è coadiuvata dalla compilazione del diario minzionale da parte del paziente.
In base ai dati raccolti, si pianifica il tipo di trattamento da seguire: questo consiste in una serie di esercizi endocavitari e non, volti ad aumentare la qualità della contrazione dei muscoli del pavimento pelvico.
A questi esercizi si associano poi tecniche di rilassamento per gli altri muscoli sinergici, tecniche di respirazione e metodiche di rieducazione posturale per migliorare i rapporti tra i vari elementi che fanno parte del pavimento pelvico.
Ci si può avvalere anche dell’uso di strumenti specifici per tali disturbi:
- elettrostimolatore funzionale;
- biofeedback elettromiografico.